Monday, June 23, 2008

The Rise And Fall Of Nu Metal


Era il 1994 quando una combriccola capitanata da tale Jonathan Davis mandò alle stampe il suo debutto ominomo, "Korn". Loro malgrado e in maniera tutto sommato inconscia diedero i natali a una nuova corrente musicale che prese il nome di "new metal" (nuovo metal, appunto), modificato successivamente in "nu metal" (che faceva più tendenza). Purtroppo per loro il monopolio non era destinato a durare: come sanguisughe, una marea di gruppi dai nomignoli stravanganti, per la maggior parte sponsorizzati dall'etichetta Roadrunner, si abbatterono su questo genere, facendone razzia. Come dei figliocci ingrati, smembrarono pezzo per pezzo il giocattolo creato dai Korn, smostrandolo obbrobriosamente, sovraeccitati dal sentore del successo e del denaro. Così ci fu chi ci inserì il grunge degli Alice In Chians (Godsmack, Staind, Full Devil Jacket), chi il rap (Limp Bizkit, Nonpoint, P.O.D.), chi l'elettronica a scopo sempre più estremizzante (American Head Charge), chi abbandonò la propria scena per abbracciare il trend attuale (Sepultura, Machine Head), finché di originale rimase ben poco, tant'é che agli inizi del 2000 già molte band collassarono: la mancanza di idee e svanita quell'aria di novità portò alla loro morte prematura. Ormai il sistema era saturo, urgeva girare pagina. L'approdo su major di diversi volti nuovi sicuramente più pesanti (Caliban, Bleeding Through, The Agony Scene, giusto per citarne alcuni), sempre su sponda Roadrunner, autentica voltagabbana, determinarono il passaggio del testimone: addio nu metal, benvenuto metalcore. L'unica speranza di restare a galla era l'innaturale evoluzione, come fecero ad esempio 36 Crazyfists, Disturbed e Ill Nino. Agli altri non rimase che l'estinzione.

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