Thursday, August 24, 2006

A Look Inside...Blood Brothers

Era inevitabile che trovassero spazio all'interno di Emo-co.revenge, data l'alta dose di emotività presente nei loro brani. Questi cinque ragazzi, provenienti dalla "solita" Seattle, hanno messo su la band quando avevano appena 16 anni, riuscendo ad attirare l'attenzione di quel Ross Robinson già produttore di Slipknot e Korn, per citarne due a caso. Da questa collaborazione viene fuori "Burn, Piano Island, Burn", album instabile, precario, composto da canzoni che paiono scritte sopra le macchine di un autoscontro. A fine 2004 esce "Crimes" superiore al predecessore per ispirazione e omogeneità. Ci hanno abituati ai colpi di scena e in casa Blood Brothers, sono sicuro, stanno per calare il poker d'assi.

http://www.thebloodbrothers.com

Wednesday, August 23, 2006

Ephen Rian "The Special Referendum"


Finalmente anche nel nostro continente qualcosa ha preso a muoversi: la prova inconfutabile sono proprio gli Ephen Rian. Provenienti da Grossraming, località austriaca invisibile persino nelle cartine geografiche, hanno un sound che di europeo ha ben poco: ricordano, per intenderci, bands di un certo blasone, come i Roses Are Red o i Silverstein. Vena melodica e furia hardcore regnano per tutto il disco, suonato con precisione e perizia tecnica. Continuando a parlare di tematiche territoriali, non dimentichiamoci che "The Special Referendum" è uscito per la nostrana Wynona Rec., che ha fatto una mossa azzeccata nello scritturarli.
Veniamo alle pecche dell'album che si chiamano durata scarsa (solo 8 brani) e produzione senza mordente. Considerando che siamo agli inizi non si può che applaudirli, il tempo darà loro ragione. Promettenti. VOTO: 7.
http://www.ephenrian.com

Saturday, August 19, 2006

36 Crazyfists "Rest Inside The Flames"


E' impossibile non parlare del ritorno in scena dei fenomenali 36 Crazyfists, uno dei miei gruppi preferiti, lo confesso. Fu facile 4 anni fa accomunarli al già saturo carrozzone del cosiddetto "nu metal", ingiustamente vista l'ispirazione delle loro composizioni. Due anni dopo ecco uscire "A Snow Capped Romance", che segnalava un indurimento del suono a discapito dell'originalità. Come sono i 36 Crazyfists targati 2006? Una macchina da guerra. Doppia cassa sparata a mille e cambi di tempo improvvisi, spiazzanti direi. La voce di Brock Lindow è più nevrotica che mai, con quell'effetto tremolante che la rende così unica nel suo genere. Poi ci sono le canzoni, piccole perle come "On Any Given Night", che inizia come un pezzo tipico dei Bush ed esplode senza nessun preavviso; ma su tutte svetta "We Cannot Deny", stupenda e toccante, uno dei migliori pezzi dell'anno. Superiori a tutti i gruppi "sputtanati" dell'intero rooster Roadrunner, un disco che passa nel mio stereo ininterrottamente da un mese. VOTO: 9.
http://www.36crazyfists.com

Friday, August 18, 2006

Just For You


"Just For You" è una sorta di guida per gli acquisti, un messaggio pubblicitario, per intenderci. Quest'oggi sponsorizza l'uscita nelle edicole del secondo numero di Sonic, l'unico magazine che dà spazio, con criterio e giudizio, alla musica emo e non solo. Una lettura sapiente che mi sento in dovere di consigliare.
http://www.sonicmagazine.it

Rise Against "The Sufferer & The Witness"


Come avevo anticipato nel post precedente, il mese di agosto vaglierà per la prima volta i dischi del 2006 e per iniziare ho scelto un nome che amo da tempo: i Rise Against. Ma facciamo il punto su questi grandissimi dell'emocore più punkeggiante: se "The Unraveling" è stato il debutto con le sue piccole lacune, "Revolutions Per Minute" il salto di qualità che li ha fatti conoscere al grande pubblico e "Siren Song Of The Counter Culture" la consacrazione con tanto di passaggio ad una major, questo comeback rappresenta la maturazione di una band in costante evoluzione. Il disco si sa far ascoltare, inframmezzato positivamente da episodi come "Under The Knife" e il singolo "Ready To Fall". Se si parla di maturazione però, una menzione a parte va al cantante Tim McIlrath, la cui ugola rauca e rabbiosa è ora in grado di trasformarsi totalmente nella ballata "Roadside", irriconoscibile per prestanza e raffinatezza. Un disco maiuscolo per un gruppo che ha raggiunto un target di fans ragguardevole, ma che, nonostante questo, non accenna ad abbassare il tiro. VOTO: 8.
http://www.riseagainst.com

The Writing Writer


E' così siamo giunti al secondo mese di vita di Emo-co.revenge, un mese che partirà con lo sgaurdo rivolto agli album di quest'annata, in attesa di eleggere, a gennaio, il disco dell'anno. E' un cammino lungo, che si potrà portare a compimento con calma e pazienza. Stay Revenge!

Wednesday, August 09, 2006

Plain White T's "All That We Needed"


Sono stati la mia rivelazione estiva e nella precedente retrospettiva, a loro dedicata, ne ho tessuto ampiamente le lodi. Il loro nuovo, freschissimo lavoro è scanzonatezza allo stato brado, rilassatezza per tagliare i ponti con tutta la musica "da duri" che si sente in giro in questo periodo. La prima freccia al loro arco è la pungente titletrack, che è un po' il riassunto dell'intero disco: melodie che puntano dritte al cuore. La seconda canzone, che ha un titolo che è tutto un programma ("Revenge"), mette in luce la compattezza della sezione ritmica. Un altro gioiello è "Lazy Day Afternoon", brano dal facile piglio, dove il punk si sposa con il sound degli eighties. Sul finire ci sono un paio di riempitivi che si potevano francamente risparmiare, a guastare un lavoro da 10 e lode. Provate ad ascoltarli, non potrete più farne a meno. VOTO: 8.