Sunday, December 24, 2006

Sonic Magazine No.4


Disponibile in tutte le edicole a partire dal 19 dicembre il quarto numero di Sonic, la rivista musicale per eccellenza. Il menù del mese: un'intervista esclusiva ai Brand New, il report tour dei Taking Back Sunday e uno sguardo ad uno dei gruppi fondamentali per l'affermazione della scena emo: gli Husker Du.

Saturday, December 09, 2006

Senses Fail "Still Searching"


Il 2006 si sta facendo ricordare per le ottime (...e numerose) uscite discografiche di un certo livello, quindi spero non passi inosservato il comeback dei Senses Fail. Nel 2004 debuttarono con l'ottimo "Let It Enfold You", un emocore variegato da melodie dal sapore punk rock; "Still Searching" è la prosecuzione di quel lavoro datato due anni, anche se è palese un appesantimento del suono, merito soprattutto delle incursioni del doppio pedale della batteria e delle chitarre ruvide che tirano stilettate efficaci a spezzare la monotonia delle esecuzioni. Un plauso alla grafica molto ben curata da James Rheem Davis. Non si grida al miracolo, certo, ma "Still Searching" è un dischetto onesto che merita tutta la nostra considerazione. C'è ancora molto da fare, ma i Senses Fail stanno camminando sulla strada giusta. VOTO: 6.
http://www.sensesfail.com

Thursday, December 07, 2006

Alexisonfire "Crisis"


Tra i primi gruppi a trattati da Emo-co.Revenge tornano finalmente (è il caso di dirlo...) a dare respiro ad una scena in verticoso declino. Con un budget più alto che in precedenza, merito del contratto appena firmato con la Vagrant, con una sicurezza maggiore dei propri mezzi (ne ho trovato testimonianza nell'inedita "Rough Hands" che si fregia addirittura di un pianoforte da pelle d'oca) partoriscono un album la cui principale caratteristica è l'eterogeneità. Le tre voci spaventano per lo spessore che hanno raggiunto, il sound si è arricchito ulteriormente di sperimentazioni (ascoltate "You Burn First" e capirete di che parlo) e le composizioni da infarto non mancano di certo, su tutte ne spiccano due: "This Could Be Anywhere In The World", quasi interamente affidata alla malinconica ugola del chitarrista Wade e "Boiled Frogs", tra le più hardcore del disco. Gli Alexisonfire sono tornati a reclamare lo scettro di re dell'emocore. Continua la supremazia di questa band imprescindibile. VOTO: 10.
http://www.theonlybandever.com

Monday, December 04, 2006

A Look Inside...Jesus Lizard


Più di una volta ho trovato tracce del fattore Jesus Lizard all'interno della musica emo, anche se possiamo riferirci a loro come agli ispiratori del noise e soprattutto di quella corrente definita post rock. Non hanno, come si è capito, nulla a che vedere con ciò che di solito Emo-co.Revenge tratta, ma mi pareva giusto dedicare loro questa piccola retrospettiva. Nativi del Texas, il cantante David Yow e il bassista Dave Wm. Sims, già insieme nei seminali Scratch Acid, con l'aggiunta del chitarrista Duane Denison (senza batteria visto che inizialmente si affidarono ad una drum machine), esordirono con il nome Jesus Lizard nel lontano 1989 con l'album "Pure". Con l'arrivo di Mac McNeilly dietro le pelli, il neo quartetto fece il salto di qualità con "Head", un disco sorretto dalla compattezza della sezione ritmica. Nel 1991 arriva "Goat", considerato da pubblico e critica il loro capolavoro. Dopo "Liar" e "Down" i texani abbandonarono l'etichetta indipendente Touch And Go, nel 1996, per passare alla major Capitol. Il cambiamento stilistico fu inevitabile: gli angoli vengono levigati in modo da rendere più potabile il contenuto, perdendo in impatto e sincerità come testimonia il seguente "Shot". Nel 1998 il secondo passo falso, "Blue", coincise con il definitivo abbandono delle scene, un autentico canto del cigno. A suggellare la fine di tutto uscì nel 2000 "Bang", una raccolta delle loro migliori canzoni. Una fine comunque troppo prematura.

Sunday, December 03, 2006

Boysetsfire "After The Eulogy"


Ho accolto con tristezza la notizia dello scioglimento dei mitici Boysetsfire e come redattore di Emo-co.Revenge non potevo far altro che omaggiarli con l'unica cosa che ho il potere di fare: recensire il loro miglior album secondo il mio punto di vista, "After The Eulogy". Me li presentarono nel lontano 2000, andando in un negozio di dischi con l'idea di comprare tutt'altro, ignorando invece quanto la mia vita stava per cambiare. Me ne innamorai al primo ascolto, "After The Eulogy" non ha nessun punto debole, songs impeccabili, il lavoro delle chitarre di Josh e Chad senza nessuna sbavatura e un Nathan Gray in stato di grazia. Pochi cd possono contare su canzoni tanto diverse tra loro, emblematico esempio sono le prime due tracce "After The Eulogy" e "Rookie", che mostrano da subito la varietà dei brani, rabbiosi da una parte, quasi toccanti dall'altra. Un motivo che si ripete per tutta la durata del disco, in maniera spontanea, senza stancare, tredici tracce notevoli. Un album che per me rappresenta il testamento che una band fa al suo fan più incallito. Riscopriteli, non ve ne pentirete. VOTO: 10.

Saosin "Saosin"


Avevo sentito parlare dei Saosin sentendoli apostrofare come uno scialbo gruppetto punk, per questo quando il mio commerciante di fiducia me li ha proposti sono rimasto un po' restio. Ogni dubbio, però, è stato surclassato dalla qualità della musica offerta dal quintetto, nulla a che spartire su quanto avevo udito sul loro conto. Una mistura di emo e sonorità vagamente metal è quello che si percepisce al primo impatto; un ascolto più attento rivela un'anima passionale (basta dare una letta ai testi del singer Justin Shekoski) che chiude i ponti col recente passato anonimo e, scusate se mi ripeto, scialbo. Brani come l'opener "It's Far Better To Learn" e "You're Not Alone", prima vera ballata emocore, fanno lievitare il voto finale. Da bozzolo a farfalla, in altri termini. VOTO: 9.
http://www.saosin.com

This Is The N.E.W.S. ...December Edition

Davvero una cattiva notizia per il mondo dell'emocore: dopo dieci anni di onorata carriera si sono sciolti i Boysetsfire, storica band che ha gettato le basi a favore della fusione tra melodia e ritmica hardcore, cosa che oggi va tanto di moda. In molti hanno cercato di ricalcare la maestria di questi ragazzi di Delaware, ma in pochi hanno carpito la vera esssenza della loro musica. Emo-co.Revenge li saluterà recensendo, e incuriosendo magari chi non li conosce, il loro capolavoro "After The Eulogy". Rest In Peace, boys!


La Vagrant ha reso noto che pubblicherà un Cd di b-sides e rarità degli Alkaline Trio. Questa raccolta potrebbe rappresentare il definitivo distacco della band di Chicago dall'etichetta che li ha lanciati verso il successo. A questo punto pare fondata la voce di una possibile entrata nel roster V2.


Chiudiamo questa edizione di This Is The N.E.W.S. con una notizia davvero singolare: annunciata una collaborazione tra il particolarissimo duo dei Dresden Dolls (foto) e i Panic! At The Disco. Al momento non si conosce la natura di questo avvicendamento.

Saturday, December 02, 2006

Versus presents...MewithoutYou


Dopo più di un mese d'assenza Emo-co.Revenge si riaffaccia in rete e lo rifà parlando di un gruppo che mi sta stupendo, ascolto dopo ascolto; così ho deciso di usare lo spazio di Versus per recensire gli ultimi due album di questi fenomeni chiamati MewithoutYou. "Catch For Us The Foxes", uscito nel 2004, è un concentrato di noise vicino ai territori percorsi dai Jesus Lizard, dove la voce parlata e schizzata si accosta a quella di David Yow, resa più digeribile dall'ottimo lavoro delle due chitarre, ben amalgamate tra loro. Impossibile non rimanere colpiti dal ritornello di "January 1979" e soprattutto da "Disaster Tourism", forte di una melodia ammaliante. Sconosciuti dalle nostre parti, spero riescano a ritargliarsi, anche da noi, lo spazio che si meritano. Per il momento restano un segreto da custodire gelosamente. VOTO: 10.



Se in "Catch For Us The Foxes" erano state le chitarre a fare la parte del leone, nel nuovissimo "Brother, Sister", è il basso a giocare un ruolo fondamentale, come strumento verso nuove ed atipiche sperimentazioni. La voce di Aaron Weiss assume toni camaleontici, amelodica e parlata in episodi isolati come "The Dryness And The Rain" e "Wolf Am I!", mentre per il resto del lavoro si presenta calda e suadente, usata in modo sapiente, spiazzando la maggior parte dei loro affezionati (me compreso...). Un gruppo che non si riesce ad etichettare e che non merita neanche un'etichetta. Una boccata d'aria fresca. VOTO: 9.
http://www.mewithoutyou.com